Questa via è una delle più classiche arrampicate del gruppo delle Odle. L'ambiente molto bello, la favorevole esposizione e la roccia in genere ottima rendono questo itinerario assolutamente consigliabile e di puro godimento. La chiodatura è tuttavia essenziale (12 chiodi su tutta la via, soste comprese) e necessità di buona capacità di integrazione delle protezioni.
Attacco:
Da Santa Cristina in val Gardena si raggiunge la stazione di partenza dell'ovovia del Col Raiser e con essa si sale alla sovrastante Alpe Cisles.
Imboccare il sentiero che conduce all'attacco della via ferrata del Sass Rigais e percorrerlo in leggera salita avvicinandosi, dopo un paio di crocevia, alle pareti meridionali delle Odle.
Traversando a mezza costa verso Est si superano in sequenza la piccola e grande Fermeda e la Odla de Cisles; giunti ad un bivio si prende la traccia meno evidente di sinistra e ci si inoltra nel ghiaione che si origina dalla gola tra la Odla de Cisles e il Sass Mezdi.
Per raggiungere l'attacco, salire verso destra una rampa erbosa che si origina nei pressi dell'imbocco della gola. La via inizia 10 metri prima del colletto sovrastante la rampa, in corrispondenza di una cengia orizzontale.
Descrizione:
1° TIRO:
Percorrere la cengia verso sinistra per alcuni metri entrando al suo termine in un canale che più sopra si stringe a camino. Salire rimanendo preferibilmente sul lato destro (1 ch) per poi traversare verso sinistra raggiungendo un terrazzino formato da un masso incastrato nel camino (40 m, II, III e IV, sosta su clessidra).
2° TIRO:
Salire l'ultima parte del camino vincendo una placca da destra verso sinistra. Al suo termine, per facili rocce gradonate (attenzione ai sassi) si prosegue verso sinistra in lieve salita sino ad un colletto, poi orizzontalmente puntando alla base di un pilastrino a sinistra di un camino strapiombante dove si attrezza la sosta sfruttando uno spuntone (50 m, IV- e II).
3° TIRO:
Salire il pilastrino su ottima roccia per una decina di metri. Prima di un tratto più impegnativo, traversare orizzontalmente a sinistra (cl) affacciandosi sulla gola tra la Odla de Cisles e il Sass Mezdi; vincere un piccolo strapiombino (ch) e poi rimontare la placca di destra andando ad aggirare nuovamente il pilastro ed entrando nella parte superiore del camino alla sua destra. Sostare poco oltre sfruttando un grosso spuntone (40 m, IV-).
4° TIRO:
Risalire l'ultima parte del camino ben appigliato sbucando presso un terrazzino (sosta facoltativa).
Dal terrazzino scalare la successiva bella placconata puntando ad un diedrino in alto a destra: qui è meglio salire prima leggermente a sinistra e poi traversare verso destra sotto ad uno strapiombo (2 ch).
Raggiunta la base del diedro lo si vince direttamente (1 ch) superando un unico passo strapiombante ed impegnativo. Sostare scomodamente al suo termine (45 m, sosta a chiodi, III e IV secondo la guida. A nostro parere il passaggio impegnativo del diedro è di V).
5° TIRO:
Vincere il caminetto a sinistra della sosta, poi per rocce più appigliate salire il muro successivo in diagonale verso sinistra ma senza percorso obbligato, seguendo eventualmente la direttrice di una grossa fessura obliqua.
Al culmine del muro si sbuca su un comodo terrazzino dove si sosta fruttando una grossa clessidra. (55 m, III+. Rispetto alla relazione in nostro possesso, qui probabilmente abbiamo concatenato due tiri di corda).
6° TIRO:
Rimontare il muretto sulla destra e proseguire con un esposto traverso ancora verso destra. Il traverso è più facile se, dopo pochi metri, ci si abbassa il più possibile. Al termine si entra in un breve diedrino che conduce su una cengia; percorrendola verso destra si raggiunge la comoda sosta su clessidra (40 m, IV).
7° TIRO:
Attaccare la parete successiva, di roccia a buchi con ciuffi d'erba, salendo prima al centro (ch dopo pochi metri) e poi verso destra (grossa clessidra sul bordo destro). Proseguire verso sinistra (2 clessidre) puntando ad un grosso buco. Sostare sul comodo terrazzino a destra del buco e alla base di un camino di roccia arancione (35 m, IV).
8° TIRO:
Entrare nel camino ben appigliato e divertente (2 massi incastrati da usare come clessidre). Al termine, per rampa erbosa e roccette, traversare a sinistra sbucando su una terrazza panoramica (35 m, IV- e II, sosta su spuntoni).
9° TIRO:
Per facili rocce articolate si prosegue senza percorso obbligato puntando alla cresta sommitale, dove si attrezza la sosta (50 m, II).
Seguire le tracce di passaggio sulla cresta a sinistra e raggiungere brevemente la sommità della montagna.
Discesa:
Dalla vetta scendere verso nord poco sotto ad una forcella individuando una traccia di passaggio marcata con alcuni ometti di pietra. Seguire la traccia (passaggi di I e II) sino ad un bivio, dove conviene prendere andare a sinistra.
Più sotto la traccia traversa in diagonale a destra e si porta su un'ampia rampa erbosa che porta alla traccia che costeggia la base della parete.