Il paretone di Arnad, così è chiamato il ripido versante meridionale della Corma di Machaby, è molto famoso tra gli arrampicatori di mezza pianura padana per via delle numerose vie in tipico stile plasir che lo risalgono.
Si tratta di un'arrampicata prevalentemente di aderenza su minuscole tacche generalmente molto più scivolose rispetto al granito. Di contro le placconate della parete non sono quasi mai verticali e si risolvono molto spesso con un delicato gioco di piedi.
La via Mitico Vento è una gran classica della zona, non banale, con qualche tratto chiodato lungo che richiede un po' di decisione in più. L'arrampicata è varia alternando placche a strapiombi, diedrini e fessure.
N.B. Cercando in internet o su varie guide di arrampicata, ho trovato svariate gradazioni anche molto differenti tra loro sui tiri di questa via: per questo motivo i gradi di seguito indicati sono quelli che personalmente ritengo più accurati.
Attacco:
Usciti dall'autostrada Torino-Aosta al casello di Pont St. Martin, seguire la strada statale in direzione di Aosta. Superato il bellissimo castello di Bard si raggiunge la frazione Champagnolaz, una bella piana proprio ai piedi dell'evidente paretone. Qui imboccare sulla destra una strada secondaria che conduce al bar-ristorante di Arnad (tappa obbligata di ritorno dall'arrampicata per assaggiare il tipo lardo della zona) e parcheggiare nel comodo parcheggio nei suoi pressi.
Dirigersi in direzione della parete seguendo il sentiero che conduce all'attacco della nuova ed imperiale via ferrata sino ad un terrazzo con una vecchia baita abbandonata. La via attacca appena a sinistra della via ferrata (targhetta in metallo con nome della via).
Descrizione:
1° TIRO:
Vincere direttamente la placca iniziale, su piccole prese e delicati movimenti di equilibrio, rimanendo a sinistra della via ferrata. Sostare su comodo terrazzino al termine della placca (40 m, 5b).
2° TIRO:
Per rocce più articolate andare a sinistra, superare un breve diedro e ritornare a destra alla sosta su placconata molto adagiata (40 m, 4c).
Trasferirsi alla sosta successiva andando in orizzontale verso destra (seguire i cavi della via ferrata) sino ad un terrazzino con una pianta (45 m).
Da questo punto si dipartono anche altre vie.
3° TIRO:
Vincere un diedro svaso di alcuni metri che conduce su placchette articolate divertenti. Sostare alla base di un muro strapiombante (40 m, 4c).
4° TIRO:
Superare direttamente il muro strapiombante con un passo di individuazione non immediata, poi proseguire più semplicemente leggermente verso destra fino alla sosta (35 m, 5c e 4c).
Con un altro trasferimento verso destra di III si raggiunge la sosta alla base di uno spigoletto.
5° TIRO:
Rimontare lo spigoletto e continuare diritti per roccia divertente ed appigliata andando a sostare alla base di un salto più verticale. Chiodatura piuttosto distanziata (50 m, 4c e passi di 5a).
6° TIRO:
Dritti sul salto verticale dello spigolo di roccia ottima e ben appigliata. Quando la pendenza diminuisce traversare leggermente a sinistra sino alla sosta (45 m, 4c).
7° TIRO:
Primo tiro chiave della via.
Spostarsi a destra, risalire un diedro coricato da vincere con passi di completa aderenza e raggiungere la base di una fessura svasata. Rimontare la difficile fessura che può essere azzerata tranne che nella sua parte alta, dove alcuni metri di 5c sono obbligatori.
Un tratto meno impegnativo conduce infine in sosta (40 m, 6b o 5c/A0).
8° TIRO:
Salire a destra, per rocce più abbattute, superando una breve placchetta liscia. Seguono alcuni gradoni più facili sino alla sosta (25 m, 5a un passo, poi 3c).
9° TIRO:
Attaccare un muretto più verticale a sinistra della sosta. Dopo alcuni metri tornare a destra, scavalcare uno speroncino ed entrare in un diedrino fessurato da rimontare fino al suo termine.
Una placchetta coricata conduce alla sosta (35 m, 4c).
Per sentierino salire brevemente alla sosta successiva, presso un terrazzino con albero alla base di un muro.
10° TIRO:
Secondo tiro chiave della via.
Acune rocce appigliate conducono alla base di un camino, liscio e ripido, da risalire per alcuni metri. Appena possibile traversare a sinistra e proseguire in piena placca. Qui c'è un punto chiodato lungo, ma stando a destra si trova qualche appiglio in più e una clessidra per cordino.
Al termine della placca si giunge alla base di un altro muro verticale, da vincere da sinistra verso destra e sfruttando, nella parte alta, una bella fessura. Sosta poco sopra (50 m, 6a).
11° TIRO:
Una successione di divertenti placchette appoggiate conducono infine presso la sommità del paretone (45 m, 4a).
Discesa:
Seguendo il vago filo di cresta del paretone, andare a destra, superare il cippo di cemento che ne segna la sommità e, per sentiero, scendere alla sottostante e caratteristica frazione di Machaby.
Seguendo le indicazioni andare a sinistra, scavalcare un'ampia sella e, per mulattiera, scendere sull'opposto versante della montagna transitando per una bellissima chiesa.
Raggiunto un parcheggio al termine della strada asfaltata, si scende verso Arnad fino al primo bivio sulla sinistra, da cui brevemente al parcheggio presso il bar-ristorante.