La via Patrizia è uno nuovo itinerario di arrampicata aperto inizialmente a chiodi e poi successivamente attrezzato con resinati ed anelloni alle soste. E' una novità interessante per la zona dello Zuccone dei Campelli in quanto, rispetto alla maggior parte delle altre vie, qui si arrampica in pieno sole anche d'inverno.
Nel complesso la via non è difficile in quanto il grado è dato solamente da alcuni brevi passaggi, comunque ben protetti e facilmente azzerabili (inutili dadi e friends). La roccia è buona o ottima, molto appigliata e ruvida, di sicuro divertimento. Unico neo, bisogna riconoscerlo, è l'eccessiva presenza di cenge erbose, praticamente una ad ogni tiro, che interrompono continuamente la scalata rovinando in definitiva l'estetica del percorso.
Attacco:
Dal rifugio Lecco seguire le indicazioni per la via ferrata Pesciola (ex ferrata Rebuzzini) che conducono, dopo un breve saliscendi, alla vicina bocchetta Pesciola (1784 m), depressione tra la cresta Ongania e lo Zucco Oscellera, da cui si ha un bel panorama sul vallone dei Camosci e, alle spalle, sulla costiera che collega il monte Legnone al pizzo dei Tre Signori.
Qui si lascia a destra l'itinerario n. 9 che sale da Moggio e si prosegue in piano, transitando ai piedi delle torri rocciose che culminano presso la bastionata della cresta Ongania. Lasciata a sinistra la deviazione per l'attacco della via ferrata, si oltrepassano diversi spalloni e canali rocciosi, alcuni dei quali attrezzati con cavi fissi.
Poco prima di raggiungere una scaletta in ferro, abbandonare il sentiero ed entrare nel canalone ghiaioso che si apre a sinistra raggiungendo l'attacco della via posto sul lato sinistro del canalone stesso (bollo rosso ed anello cementato).
Descrizione:
1° TIRO:
Attaccare il muro verticale salendo in diagonale verso la fessura a destra, che si vince con un passo di forza ma ben protetto. Proseguire per alcuni metri su stretta cengia a sinistra, poi risalire direttamente la paretina successiva su ottimi appigli sino all'anello di sosta.
Senza sostare, proseguire ancora a sinistra sulla vicina cengia erbosa raggiungendo la base di un diedrino strapiombante. Risalire il diedrino poi traversare a destra sino alla comoda sosta (40 m, 4a con passaggi di 5c).
2° TIRO:
Dalla sosta attaccare la parete successiva piegando leggermente a destra. La parte iniziale è strapiombante, ma gli appigli sono più che abbondanti.
Più in alto si aggira uno spigoletto a destra e, con minori difficoltà, si arriva al terrazzino dove si sosta (25 m, 5b e 4b).
3° TIRO:
Tiro di collegamento.
Superare una breve placca appoggiata, poi per infida cengia erbosa si sale verso sinistra verso la base del muro successivo, dove si sosta (25 m, max 3c).
4° TIRO:
Tiro chiave e più interessante della via.
Salire direttamente il muro, verticale, con appigli un po' svasi, con difficoltà decrescenti nella parte superiore. Al suo termine, scavalcare un breve risalto e sostare poco oltre (25 m, 6a/A0 un passo e 5c).
5° TIRO:
Nuovamente per cengia erbosa portarsi verso destra alla base di un diedro obliquo da destra verso sinistra e risalirlo completamente sfruttandoil suo lato sinistro (20 m, 4c).
6° TIRO:
Orizzontalmente per cengia verso sinistra, sino ad un muretto con resinato alla base (rinviare lungo). Rimontare il muretto e piegare a destra al suo termine sino ad una sosta.
Proseguire oltre ed affrontare i divertenti saltini di roccia successivi sul filo di uno spigoletto sino ad una bella placchetta. Sostare sulla comoda cengia al di sopra della placchetta (40 m, 4b e 5a).
7° TIRO:
Per spigoletto via via più semplice ed appoggiato (roccia però delicata) si sale senza percorso obbligato sino ad un breve terrazzino erboso con l'ultima sosta (20 m, 3c).
Discesa:
E' possibile scendere in doppia dalla via.
Altrimenti, dall'ultima sosta, salire la facile cresta erbosa sino alla cresta principale dello Zucco Pesciola. Da qui, traversando verso destra, si raggiunge il canalone tra lo Zucco Pesciola e lo Zuccone dei Campelli: percorrendolo in discesa si sbuca nell'alta valle dei Camosci, da cui brevemente al rifugio Lecco. Per questa discesa calcolare circa 1 h. In inverno sono necessari i ramponi ed eventualmente la piccozza.