Con il nome di cresta Segantini si identifica quella cresta della Grignetta che, originandosi direttamente dalla vetta, scende verso Ovest in direzione perpendicolare al lago di Lecco.
Dopo un primo tratto roccioso subito sotto la vetta abbastanza lineare, la cresta prosegue frastagliata interrompendosi in numerosi torrioni più o meno pronunciati quali il Torrione Palma o la Piramide Casati. L'ultima parte prima della ripida discesa al lago è invece erbosa e poco interessante.
La salita alpinistica di questa cresta, nel suo genere uno tra gli itinerari più interessanti delle Alpi Centrali, è molto apprezzata e frequentata da decine di alpinisti in ogni stagione dell'anno. Attenzione quindi ai possibili ingarbugli di cordate specialmente durante i week-end di mezza stagione. Tuttavia una possibile soluzione per evitare lunghe attese consiste nel salire slegati, cosa tra l'altro abbastanza usuale.
La roccia è sempre solida, anche se molto unta in alcuni passaggi obbligati.
Un discorso a parte merita infine la scalata della cresta in condizioni invernali: in tal caso le difficoltà aumentano notevolmente ed è necessario porre molta attenzione anche al possibile scaricamento di valanghe durante la risalita del canalone della Lingua.
Attacco:
Tramite il sentiero della Direttissima, raggiungere il bivio in prossimità della val Tesa e seguire le indicazioni a destra per il Sentiero Cecilia.
Con semplici passi di arrampicata risalire la valle incassata tra suggestive guglie rocciose sino al bivio posto alla sua testata: traversando a sinistra si va brevemente con sentiero pianeggiante al non distante Colle Valsecchi, dove si attacca la cresta.
Descrizione:
Data la lunghezza e la bassa difficoltà della via, non descriveremo l'itinerario tiro per tiro, anche perché, per velocizzare i tempi, è consigliabile salire sempre in conserva ad esclusione di qualche tiro di corda per i passaggi più impegnativi.
1° TIRO:
Dal colle Valsecchi imboccare il facile canale roccioso che sale leggermente a destra del filo di cresta e risalirlo con divertente arrampicata (II+) sino alla forcella presso il suo culmine.
Spaccare sulla paretina di fronte e, con un passo più impegnativo, vincere un breve strapiombetto (passaggio più difficile della via, IV-) al di sopra del quale la cresta diventa facile ed appoggiata. Sostare su fittone resinato (45 m, II+, IV- e II).
Proseguire in conserva sulla facile cresta aggirando l'elevazione di quota 1943 m e diversi altri spuntoni sino ad una ripida discesa in una forcella. Qui è presente un fittone per una eventuale corda doppia o per assicurare in discesa il compagno meno esperto; scendendo in arrampicata si incontrano difficoltà di III.
Dalla forcella una breve risalita su facile pendio conduce ad una sosta prima del muretto successivo.
2° TIRO:
Salire direttamente il facile muretto con appigli molto levigati dall'usura (III-), piegando a destra nella parte alta sino a raggiungere la base di un ripido camino dove conviene sostare (clessidra sul lato sinistro).
3° TIRO:
Risalire il canale utilizzando la facile e divertente paretina del lato destro fino al culmine presso la cresta. Aggirare a destra la cuspide sovrastante (vertice Dorn), scendere con facilità ad una breve forcella e, con una spaccata, risalire per alcuni metri il lato opposto (torrione Svizzero) sino al chiodo di sosta (40 m, III-).
4° TIRO:
Senza alzarsi troppo, traversare a destra sino alla base di un caminetto verticale di una quindicina di metri che si risale con un movimento un po' difficoltoso nel tratto centrale (III). Proseguire per cengia ancora sul lato destro aggirando il torrione della Finestra sino ad una sosta prima di una forcella (40 m, III+).
Facilmente scendere in conserva alla forcella e scavalcarla andando sul freddo versante Nord della cresta. Qui seguire una cengia pressoché orizzontale che conduce alla base di un facile camino-canale (estrema attenzione in inverno!).
Scalare il caminetto sino al suo termine e proseguire per un'altra cengia orizzontale, a tratti esposta, rimanendo sempre sul versante settentrionale.
Dopo una cinquantina di metri la cengia si interrompe bruscamente in corrispondenza del canalone della Lingua: con un'eventuale corda doppia o con una facile arrampicata (III-), scendere alla base del canalone ed attaccare il versante opposto, comunque sempre in ombra. Salire il pendio inclinato con facile arrampicata (I, II), piegando nel canaletto a destra quando la pendenza aumenta (in inverno occorre valutare attentamente il concreto pericolo di valanghe).
Giunti al colletto tra il Pilone Centrale e la Bastionata, seguire a sinistra un secondo facile canale che conduce nuovamente in cresta presso il culmine della Bastionata stessa.
Percorrere la facile cresta sino ad una breve discesa, verticale ma ben appigliata, seguita da un passaggino in spaccata che riconduce sul filo della cresta. Poco oltre un anello resinato può essere utile per assicurarsi nella ripida discesa successiva sino alla sottostante bocchetta della Ghiacciaia.
5° TIRO:
Rimontare la ripida paretina opposta piegando a sinistra sino ad una fessura verticale che si scala su buoni appigli sbucando presso una forcella. Con divertenti movimenti vincere la placca che si innalza a sinistra e sostare su fittone poco oltre (35 m, III).
Percorrendo facilmente l'ultimo breve tratto di cresta, si raggiungono le catene della parte alta della cresta Cermenati, tramite le quali si sale velocemente in vetta.
Discesa:
Facilmente lungo la frequentata cresta Sud della Grignetta, detta anche Cresta Cermenati.
Dalla vetta scendere in direzione Sud-Ovest aiutandosi con alcuni cavi metallici sul primo breve tratto roccioso. Al termine proseguire a sinistra su sentiero, facile ma molto monotono, che con ripidi zig-zag perde velocemente quota sino al bosco a monte dei Piani Resinelli dove si incrocia il sentiero della Direttissima.