Bell'itinerario su una delle creste più panoramiche delle Grigne, sempre con vista stupenda sul sottostante lago di Lecco e sulla lontana costiera del Rosa e del Mischabel.
Le principali difficoltà della cresta si concentrano tutte nella parte superiore; in ogni caso, da circa metà percorso in poi, è sempre possibile la via di fuga nella sottostante conca dove passa la via normale.
Descrizione:
Dalla bocca di Prada, seguire le indicazioni per il rifugio Bietti procedendo a mezza costa verso Sud. In corrispondenza del primo colletto che si raggiunge, abbandonare l'eventuale traccia pistata per il rifugio e deviare a sinistra puntando direttamente alla base delle rocce verticali della cresta Piancaformia. Procedere alla base delle rocce in direzione Sud finchè il pendio non si fa meno aspro e diventa così possibile rimontare sul filo di cresta: poggiando leggermente sul versante occidentale della stessa si sale infine senza speciali difficoltà alla prima rilevante elevazione della cresta, a circa 1950 m. di quota.
Dalla vetta seguire con attenzione l'esposto filo di cresta che, con un andamento dapprima verso Est e poi verso Sud, conduce ad un ampio valico boscoso (bocchetta di Piancaformia, 1802 m.). Qui c'è la prima via di fuga: a sinistra si scende verso il rifugio Bogani, a destra si scende ad incrociare la traccia a mezza costa per il rifugio Bietti.
Continuando per cresta, si sale ancora facilmente un buon tratto; in seguito, quando iniziano ad affiorare le prime rocce, ci si attiene direttamente al filo che si scala con alcuni divertenti passaggini di misto fino al culmine della Cima di Piancaformia (2108 m.). Da questo pulpito diventa ben visibile tutta la restante parte di percorso sino alla vetta del Grignone.
Il percorso adesso si fa più esposto anche se di andamento pianeggiante, finchè non si arriva ad una ripida discesa che permette di raggiungere un colletto. Oltre il valico, la cresta si impenna con un paio di guglie rocciose che tuttavia vengono aggirate sul versante occidentale arrivando così all'intaglio successivo, la bocchetta Guzzi. Qui è nuovamente possibile abbandonare la cresta divallando a sinistra ed andando ad incrociare la traccia scialpinistica per la vetta (via della Ganda).
Il percorso su cresta diventa invece via via più impegnativo, sempre caratterizzato da passaggi su roccette più facilmente aggirabili piegando sul versante orientale. Giunti ad una stretta forcella (ulteriore via di fuga verso Est) si evita il salto successivo traversando sul lato sinistro, poi si torna in cresta e con attenzione si scavalca un impegnativo passaggio su rocce ripide (II e passaggio di III). La cresta in seguito torna più lineare e pianeggiante: l'ultimo ostacolo prima di raggiungere il rifugio Brioschi sulla vetta del Grignone è costituito dal superamento (eventualmente a cavalcioni!) di uno stretto ed aereo breve tratto di cresta decisamente affilato.
Discesa:
Si segue a ritroso la via di salita della "Ganda", che percorre tutto il vallone ad Est della cresta di Piancaformia.
Dal rifugio si scende con attenzione verso Nord sul ripido pendio che brevemente si amplia e perde di pendenza. Il percorso è generamente tracciato e permette di individuare la via di discesa migliore aggirando alcune voragini carsiche tipiche di questa zona (attenzione!).
Più in basso si entra nel rado bosco e si raggiunge il rifugio Bogani (1822 m.), poi si piega a sinistra e con una ripida discesa ci si porta alla base di una fascia rocciosa al culmine della valle dei Molini. Il sentiero ora guadagna in salita un centinaio di metri di quota, poi diventa pianeggiante e, procedendo a mezza costa, conduce al bivio per la bocca di Prada. Volendo scendere ad Esino Lario, proseguire nella medesima direzione per un'ulteriore mezz'oretta di cammino.